Le Cantine del Notaio
Rionero, Barile, Atella, Rapolla, Melfi, Ripacandida, Ginestra, Venosa, Maschito, Banzi, Lavello, Genzano, Palazzo san Gervasio, Acerenza e Fiorenza: 15 comuni della Basilicata nord orientale in cui può essere coltivato il vitigno dell’Aglianico del Vulture DOC.
Siamo in Basilicata, ai piedi del Vulture, un vulcano “dormiente” che eruttò l’ultima volta 133000 anni fa, coprendo tutta la zona di materiale eruttivo che poi nel tempo si è stratificata ed è diventato tufo, che costituisce il suolo ideale per la coltivazione della vite di Aglianico del Vulture.
Ed è sempre nel tufo che sono scavate le cantine perchè garantisce condizioni eccezionali di temperatura, umidità e ventilazioni per l’affinamento del vino.
Noi volevamo visitare una delle tante cantine di queste zone e abbiamo scelto le Cantine del Notaio, a Rionero del Vulture, incuriositi dalla possibilità di visitare delle vere e proprie cantine-grotte di tufo.
Avevamo prenotato la visita e la degustazione (QUI sul loro sito), che comprende la visita alle cantine guidata (3 euro) e la degustazione (3 calici di vino con taralli, formaggi e salumi tipici 16 euro, ma ce ne sono di diverse tipologie).
Appena arrivati ci siamo accomodati in una bella sala apparecchiata (con tanti bicchieri!) e una ragazza molto gentile e preparata ci ha iniziato a far assaggiare i vini con la dovuta spiegazione.
Noi abbiamo assaggiato il Preliminare, il Repertorio, e la Firma (tutti nomi da “notaio”!) ascoltando storie, curiosità e caratteristiche che ci hanno appasssionato pur non essendo degli esperti.
Il tutto è accompagnato da taralli di vario tipo e da un bel piatto di formaggi e salumi tipici, sempre accompagnati dalla spiegazione interessante dela simpatica ragazza.
La storia che ci è piaciuta di più? Quella dell’Emigrante.
L’Emigrante è un formaggio tipico di queste zone e la storia risale a quando le persone di queste zone emigravano e si imbarcavano per raggiungere le Americhe per cercare fortuna.
Nel lungo viaggio che li aspettava era usanza trasportare formaggi e salumi per non aver troppa nostalgia della propria terra.
Spesso sulle navi si verificavano epidemie e malattie dovute alla scarsa igiene e venne vietato il trasporto di carne, quindi anche quello dei tanti amati salumi.
Quindi gli emigranti inventarono un modo per poter passare i controlli che facevano prima di imbarcarsi: “nascosero” i salami dentro il formaggio in modo da non essere scoperti.
Da allora nacque questo formaggio unico, chiamato l’Emigrante!
Finita la degustazione abbiamo iniziato la visita guidata alle cantine-grotte, un percorso di 6 grotte che prima appartenevano a 6 proprietari diversi ed ora sono di un famoso Notaio, unite da stretti cunicoli.
Le cantine sono scavate nel tufo, creando un ambiente molto suggestivo.
La temperatura si abbassa (ci sono intorno ai 15 gradi e serve una felpa!), c’è la giusta aereazione e umidità che permette l’affinamento del vino che è contenuto in barriques, cioè botti di rovere francese.
La guida ci racconta antiche storie di Rionero, un paesino di 13 mila abitanti e 1500 cantine-grotte.
La visita prosegue con la spiegazione di tutti i passaggi che trasformano la vite di Rionero nel famoso Aglianico.
Qui l’intera comunità viva di vino e per il vino.
Questa esperienza ci ha fatto venire voglia di ritornare a scoprire altre cantine, altre storie, altri paesi!
Dove si trova:
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Quando ho letto: Italia, vino e degustazione non ho resistito!!! 😁 Non ho mai visto questa zona e sono certa che piacerebbe anche a mio marito! 😉 Segnerò il nome della cantina, grazie per i consigli 😊
E’ una cantina molto caratteristica e il vino buonissimo! Ti consiglio un giro in quelle zone se ti piace fare le degustazioni, è spettacolare!