Abbiamo deciso di andare alla scoperta di Parìa, la penisola più ad est del Venezuela.

Alla scoperta di Parìa in Venezuela

La regione di Parìa

Il nostro viaggio parte da Puerto Ordaz con tanta curiosità e voglia di conoscere questa nuova zona del Venezuela.

In viaggio per Parìa

Il primo tratto di strada è ottimo, l’autostrada non è niente male (per dire, è una corsia senza troppe buche 😂) e decidiamo di approfittare del primo distributore di benzina che ci capita sotto mano.

L’esperienza in Venezuela ci ha insegnato che si può rimanere senza benzina (anche se il Venzuela è il secondo paese produttore al mondo di petrolio), quindi meglio approfittare del benzinaio appena si può!

L’esperienza in un benzinaio venezuelano è sempre divertente.
Non esistono gli autogrill come li intendiamo qui in Italia e ovviamente i Venezuelani hanno trovato il modo di organizzarsi.

Merinca di Cocco

Mentre fai la fila (che non manca mai!) dal benzinaio, ci sono sempre un sacco di signore che vendono cose da mangiare homemade davvero originali.
Dolcetti, platanitos, salatini, frutta, fino alla cotenna del maiale secca.
Insomma, non ci saranno gli autogrill, ma nei benzinai si può trovare davvero di tutto.
E noi non perdiamo l’occasione di assaggiare un po’ di tutto, ovviamente😂

La nostra sosta ci costa 1 euro così suddiviso:

  • 30 centesimi per un cd introvabile sulle canzoni di compleanno Venezuelane da cantare a Sara (è stato il suo compleanno da poco)
  • 40 centesimi per una merinca al cocco (un dolcetto proprio buono!)
  • 20 centesimi di mancia

E la benzina?? 10 centesimi per 100 litri…

Fare sosta dal benzinaio, qui in Venezuela, ti mette allegria!!

Buon compleanno Sara

Continuiamo il viaggio tra piantagioni di cacao e allevamenti di bufale e un altra canzone di “Buon compleanno” in spagnolo (Sara è fatta così, ascoltare la canzone la centesima volta  la rende contenta come la prima!🎂).

Ricerchiamo in qualche guida delle informazioni sulla regione di Parìa, ma troviamo poco.

In realtà non c’è niente di particolare in questa zona, ma ci hanno detto che c’è una spiaggia bellissima che si chiama Playa Medina, la più bella e fotografata del Venezuela, usata da sfondo nella maggior parte dei calendari delle modelle venezuelane.

Così ci hanno detto i Venezuelani e noi ovviamente ci siamo fidati e siamo partiti alla ricerca di questa famosa spiaggia, approfittando di scoprire un po’ la zona.

Leggendo la guida scopriamo che, proseguendo per una strada piuttosto lunga, raggiungeremmo un lago di asfalto (un lago pieno di benzina, all’aperto, che i Venezuelani non usano perchè da altre parti trovano un prodotto più puro… che culo e che sfaticati!!!).
Decidiamo di non andarci, non ci sembra una gran bella attrazione, e proseguiamo.

La strada diventa più difficile, scoscesa e vediamo i primi cartelli, un bivio e il nostro itinerario cambia attratti da un cartello: direzione Puerta de Miraflores!

La tentazione è quella di tornare verso il “conosciuto”, ma un lago incantevole e una strada parallela al fiume ci dice di continuare, e continuare. Il santo navigatore ci indica che mancano 3 km e accade quello che non ti aspetti: il fiume che avevamo seguito, ora passa in mezzo alla strada.

È il momento di parcheggiare l’auto e continuare a piedi.
Un signore ci dice di parcheggiare tranquillamente e di proseguire a piedi.

Alla scoperta di Parìa in Venezuela

Sentiero nel fiume

Siamo completamente da soli e non sembra un posto così turistico, nonostante i cartelli.
Ci ritroviamo a camminare seguendo un piccolo sentiero che si inoltra in una foresta, seguendo il corso del fiume.

Il sentiero è un pò pericolante e ci obbliga a passare il fiume a piedi per svariate volte.
Ebbene sì.

Molte volte il sentiero si interrompe, ma noi fiduciosi attraversiamo il fiume scarpe alla mano, come se niente fosse.
Non si sente anima viva. Siamo solo noi e la natura, forse un po’ incoscienti ma curiosi di vedere questa Puerta de Miraflores.

Alla scoperta di Parìa in Venezuela

Attraversando il fiume

Dopo aver attraversato il fiume diverse volte (non c’erano nè ponti nè percorsi alternativi), proseguiamo sempre meno fiduciosi, ma apprezzando la natura che ci circonda.

Notiamo anche che il paesaggio intorno a noi sta cambiando.
Adesso non siamo circondati solo da foresta, ma anche da alcune formazioni rocciose, sempre più alte.

Sempre più convinti che tutto questo sia una “bufala” venezuelana, percorriamo il letto del fiume, ancora qualche passo, alziamo gli occhi e wooooowww!

Finalmente la Puerta de Miraflores!!

Alla scoperta di Parìa in Venezuela

Puerta de Miraflores

È un posto incredibile.
Altissime pareti di roccia sembrano racchiudere il letto del fiume, è un vero miracolo della natura.

Non abbiamo mai visto niente del genere, e forse la fatica fatta per arrivarci ci permette di apprezzarlo ancora di più!

È davvero un posto unico, sembra che la Natura lo abbia messo lì per sbaglio, è stata davvero un’esperienza da brividi!

Pienamente soddisfatti torniamo indietro, riprendiamo la macchina (che fortunatamente era ancora lì!) e proseguiamo.
Decidiamo di dormire a Caripe, in una bella struttura da cui si gode di un bel mirador, cioè una vista mozzafiato.

La mattina dopo ci risveglia il buon gallo (verso le 5).

Alla scoperta di Parìa in Venezuela

Fragole con la panna

Alla scoperta di Parìa in Venezuela

Michele goloso

Affamati andiamo alla ricerca di qualcosa da mangiare e scopriamo che questa è una zona famosa per le fragole.

Ne approfittiamo, ci mangiamo una bella coppa di fragole con la panna e anche per oggi la dieta dello sportivo inizia domani!😂

Ben sazi, proseguiamo verso la Cueva del Guachero, la grotta che prende il nome da questo simpatico e rumoroso uccello che la abita, il Guachero appunto.

Simile ad un pipistrello, vive al buio ed esce fuori al calar della notte per cibarsi.

Diciamo che incontrare un guachero non è una di quelle cose imperdibili della vita (specialmente per Sara), ma vista la pubblicità in giro di questa grotta, decidiamo di visitarla.

Stivali

Ci armiamo di solidi stivali gialli per non pestare “rimasugli” di questo animale che non sta tanto simpatico a Sara.

La nostra guida è un signore anziano, “scacaglia”, “tartaglia” (gu gu gu gu gu guachero…. ci siamo intesi?😂) e non perde l’occasione di scherzare sulla forma fallica della stalattiti e stalagmiti che ci sono nella grotta…

La simpatica guida ci fa gli scherzi spegnendo spesso la luce della torcia, il che fa impazzire letteralmente tutti i guacheri presenti nella grotta, e pure Sara… 

Poi sentiamo un rumore straziante, un Guachero che cammina e non vola.

Alla scoperta di Parìa in Venezuela

Nella Grotta

La guida ci racconta come sia triste la storia di questo volatile.

Quando i piccoli guacheri nascono, uno su 3 non riesce a volare (nasce un pò obeso e cade dal nido…).

La mamma lo abbandona e si concentra sui piccoli figli “sportivi”, mentre quello nato troppo grosso ben presto dimagrirà (non mangia), non avrà la forza di volare e morirà, alimentando i tanti “topini” che pullulano nella grotta.

È stata una bella esperienza, anche se non ci torneremmo.😂
Diciamo che una volta è più che sufficiente.

Ci togliamo i mega stivali gialli e proseguiamo il viaggio.
Direzione El Pilar.

Qui ci sta aspettando Danilo, un signore italiano che vive in Venezuela da diversi anni.
Non lo conosciamo di persona, abbiamo avuto il contatto da una guida nel tour precedente.
È un suo amico, e ci ha detto che sarà molto contento di ospitarci. Vedremo…

I messaggi che ci scambiamo sono “leggendari” e ci fanno già capire di che pasta è Danilo. 😂

Seguiamo le indicazioni “precisissime” che ci arrivano e “ben presto” arriviamo, aiutati dal cugino della comare del fratello che ci vede sperduti e ci accompagna. Danilo è famoso qui.
E noi pensiamo che certe cose possono succedere solo in Venezuela.

Ad ospitarci un signore un po’ mingherlino che da subito ci fa sentire a casa nostra… (giusto il tempo di posare la macchina “infernale” che ha comprato pochi secondi prima per trasformarsi in agricoltore a tempo pieno ).

Entriamo in casa. Danilo ci racconta del suo passato da fonico ad alto livello, poi la scelta di venire in Venezuela!!

La sua casa è un palcoscenico. Davvero.

O meglio, l’insieme di tanti pezzi di palchi, teatri, posti che lui ha calcato e di cui voleva portare con se il ricordo. Allietati dal buon Rum, parliamo un po’ della situazione politica e dei progetti di sviluppo socialisti di cui la moglie Soledad fa parte.
Sono davvero due persone speciali, molto originali e davvero interessanti.

Soledad ci insegna come si fanno le polpette di platano (una banana bella grossa) e la aiutiamo in cucina.

In cucina

La cena è servita in piatti fighissimi di guscio di noce di cocco, ricavati da una pianta a che si trova li nelle vicinanze.

La luce va via, arrivano le candele per rendere l’atmosfera unica!

Il tutto interrotto da Danilo che corre a chiudere l’acqua della cisterna che il fiume vicino gli porta dritto a casa. 

Siamo conquistati dalla loro passione e le ore volano con piacere fino a quando il rum prende il sopravvento e ci stende e rimaniamo a dormire ospitati in casa di questi simpatici signori.

La mattina, dopo una colazione con cacao prodotto a 10 metri da casa, ripartiamo.

Sulla guida leggiamo che Parìa è una zona di terme naturali, ne vorremmo visitare qualcuna, ma i 40 gradi dell’ambiente ci fanno un pò passare la voglia di immergerci in acqua e fango ancora più caldi.

Ci spostiamo verso il mare, alla ricerca della famosa Playa Medina, la più fotografata di tutto il Venezuela, il motivo principale del nostro viaggio.

Arriviamo ma non ci colpisce particolarmente. È grande, spaziosa, ci sono alberi imponenti, ma… il concetto di bellezza tra noi e i Venezuelani è diverso.

Questa si che è stata una bella bufala venezuelana!😂

Il nostro viaggio continua, non prima di fermarci in un fabbrica del cioccolato li vicino e aver fatto le scorte, direzione Carupano.

Las Agua de Moises

La strada è interrotta momentaneamente per una manifestazione politica e ci tocca allungare di qualche km. Quando si dice il destino!!

Scopriamo un altro posto: las Aguas de Moises!!

Una zona termale, fatta di cascate, laghetti naturali ed artificiali.
È veramente un posto carino, ideale per passare un po’ di tempo e rilassarsi…

Decidiamo di dormire in un accampamento li vicino, gestito da signori spagnoli. Ogni stanza rappresenta una nazione.

A noi tocca dormire in Giappone!!

Camera Giappone

Ben riposati, facciamo un bagno nel laghetto e ritorniamo a casa, a Lecheria!

Paria è una terra selvaggia, cruda, inesplorata, affascinante e ci ha permesso di conoscere Danilo e Soledad.

Dedichiamo questo articolo a loro, e dopo Natale porteremo loro dei semi di rucola per l’orto. Questo per  sdebitarci della loro ospitalità!!

Al prossimo viaggio!!

Michele e Sara

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